Ci sono state tante innovazioni nel mondo della posturologia. Alcune di queste sono diventate delle mode.
Il plantare ad esempio è un ottimo strumento per migliorare la funzione podalica e di conseguenza l’assetto posturale. Peccato che nel 90% dei casi di prescrizioni di plantari si tratta di “adattamenti funzionali” che possono essere trattati e migliorati con un lavoro corporeo ovviando quindi la dipendenza da queste ortesi.

Molto spesso giungono da me clienti con prescrizioni di attività sportive come il nuoto per rieducare la scoliosi.
Partirei dal primo concetto per cui credo che lo “sport fa male!”.
Come specie umana abbiamo impiegato migliaia di anni per acquisire la posizione eretta e non capisco perché crediamo che svolgendo un’attività alla massima intensità, svolgendo sempre la medesima gestualità e soprattutto non rispettando tutte le funzionalità del nostro corpo possiamo poi trovarne così tanto giovamento.
Vi sono altri due principi fondamentali che mi portano a “non consigliare” il nuoto come attività rieducativa:
– La scoliosi è un adattamento della colonna asimmetrico. Mentre il nuoto è un’attività che predilige movimenti simmetrici andando quindi a rinforzare l’alterazione posturale a monte (seppur mascherandola).
– L’essere umano è stato progettato per muoversi contrastando la forza di gravità. I muscoli e le ossa necessitano della forza di gravità per essere continuamente sollecitati. Questo non avviene all’interno della vasca della piscina, o meglio avviene in forma alternata tra una bracciata e l’altra.
Ovvio che tra una persona sedentaria e quella che fa nuovo, sarà sempre preferito chi fa movimento.

Ok. So di aver scelto di percorrere la strada più rischiosa dal punto di vista professionale. Migliorare lo stile di vita delle persone attraverso un lavoro personalizzato è di certo un’ardua prova.
D’altronde però la qualità della vita non solo è un dovere, spesso è una necessità. Quando essa si presenterà non esisteranno altri momenti per assumersi la responsabilità della propria salute. Più complicato sarà trasferire alle persone l’importanza di un sano stile di vita. Da questo non solo dipenderà lo stato di benessere nel tempo libero, ma anche le proprie capacità durante le attività lavorative. Insieme ce la faremo!